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Rovereto, 13 febbraio 2004 Per la colata di cemento all’oratorio Rosmini - dove la parrocchia intende erigere un palazzo da destinare a scuola media di ispirazione cattolica - non è ancora scritto l’ultimo atto. A sparare un siluro contro quello che si teme possa passare alla storia di Rovereto come l’ennesimo guasto urbanistico, sono congiuntamente Pino Finocchiaro e Bianca Gaifas, esponenti della maggioranza che amministra la città. I due capigruppo consiliari chiedono l’annullamento della concessione edilizia. La forma è quella del reclamo in sede di autotutela, primo gradino dei ricorsi amministrativi: ci si rivolge alla stessa autorità che ha emanato un atto - in questo caso il dirigente del servizio urbanistica comunale Benedetti - chiedendogli di ritirare un provvedi mento in considerazione della sua illegittimità. Per Finocchiaro e Gaifas, dunque, la concessione staccata il 16 gennaio scorso alla parrocchia di San Marco viola norme contenute nel piano d’area sull’oratorio. L’edificio da costruire è oggetto di un’apposita «scheda norma numero 11»: ebbene, tale documento prevede ad esempio che i parcheggi devono essere realizzati sotto terra, mentre la concessione contempla un’area nel portico in superficie. «Quanto al numero dei posti auto - scrivono Finocchiaro e Gaifas nel reclamo - si è tenuto conto di indici riferiti a edifici situati in centro storico anziché di quelli previsti dalla scheda norma per l’area in questione. Ne risulta un numero assolutamente insufficiente rispetto alle esigenze prevedibili con aggravio dell’intera organizzazione dei parcheggi nella zona circostante. Altra questione, la palestra: le norme vigenti vietano strutture interrate (per questioni di carattere sanitario e di sicurezza) come quella autorizzata all’oratorio con l’escamotage di dichiarare che non sarà a servizio della scuola ma per altre finalità della parrocchia. «Ma i rischi - scrivono i due capigruppo - non sono forse identici? Ed inoltre è realisticamente ipotizzabile la costruzione di una scuola priva di palestra?» Al dirigente Benedetti si chiede preliminarmente di considerare illegittimo il parere con cui la commissione edilizia comunale decise in proprio di disapplicare la scheda norma numero 11 giudicandola non vincolante, con iniziativa che non le competeva, al di là di ogni giudizio di me rito. Si fa notare poi come una nota della parrocchia datata 11 novembre 2003 lascia intendere che si chiederanno varianti in corso d’opera: si è dunque rilasciata una concessione - scrivono i reclamanti - dando per scontato che necessiterà d’essere emendata. Per tutti questi motivi, Finocchiaro e Gaifas sperano in un dietrofront spontaneo. Diversamente, fioccheranno altri ricorsi.
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